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Amarone e Soave: wine experience

Barrels at Corte Sant'alda Mauro,Venice and wine

Pubblichiamo il messaggio di commento ricevuto dai nostri ospiti sulla loro wine experience fatta lo scorso venerdì 27 febbraio 2015.

 

“Abbiamo compiuto un meraviglioso viaggio a Soave e Mezzane venerdì scorso. Matteo a Corte Sant’Alda è stato fantastico. Super cordiale e competente. Abbiamo apprezzato molto il tour. Il pranzo è stato incredibile. Per fortuna non ce l’abbiamo  a fatta a bere le tre bottiglie piene di vino che ci hanno lasciato sul tavolo!”

Theo Bell

Domenica 23 novembre 2014. MAN RAY E MARCO SARA: l’artista ed il vignaiolo.

Mauro, Venice and wine e Verona Fotografia sono lieti di invitarvi ad una affascinante uscita tra arte, fotografia, vigne e vignaioli. Per info e prenotazioni, i nostri contatti nei seguenti link:

http://mauroveniceandwine.it/it/

http://www.veronafotografia.it
A presto!
Mauro Businaro

Domenica 23 novembre 2014

Visita alla mostra di Man Ray
Degustazione e fotografie in cantina
Con Mauro Businaro (Sommelier) e Marco Monari (Fotografo)
Costo: 50 euro

La quota comprende: viaggio A/R in Pullman – visita e degustazione presso Cantina Marco Sara – Ingresso alla mostra.

Il pranzo ha una quota a parte con menù concordato che trovate di seguito al costo di 25 euro a persona da pagare in loco. Per chi non volesse partecipare al pranzo è possibile portarsi il pranzo al sacco.

Fotografia e Vino

MAN RAY E MARCO SARA: l’artista ed il vignaiolo, una giornata in Friuli

Man Ray artista poliedrico, fotografo surrealista. Marco Sara, vignaiolo friulano. Villa Manin, Seicentesca dimora di campagna dell’ultimo doge di Venezia. Elementi all’apparenza dissonanti, accomunati in realtà dalla percezione sensoriale. Prendendo spunto dalla rivoluzionaria ricerca ed espressione artistica di Man Ray, abbiamo deciso di condurvi ad una lettura diversa del paesaggio. Il vigneto di Marco Sara, giovane “vigneron” friulano, sarà lo scenario per un workshop dedicato alla percezione sensoriale, tema caro alle avanguardie Dadaista e Surrealista. Il momento della degustazione in cantina sarà un’ulteriore spunto per la costruzione di immagini, stimolati dalle percezioni olfattive e degustative del vino.Un pranzo in una suggestiva e tradizionale osteria, ci darà il tempo di riflettere sulla nostra esperienza per immergerci, nel pomeriggio, nella mostra dedicata a Man Ray.

Programma

Partenza in Autobus da Verona alle ore 7:30 (ritrovo presso parcheggio di Verona Sud) con tappa a Padova alle 8:30 (presso casello di Padova Ovest) per caricare i partecipanti delle due città.
10:30 _ Arrivo alla cantina di Marco Sara con visita alla Cantina e al vigneto con tempo per gli scatti fotografici
11:30 _ Degustazione dei prodotti della cantina
12:30 _ Partenza per Osteria di Villafredda per il pranzo
14:00 _ Partenza per Villa Manin con visita alla mostra
17:00 _ Scatti a Villa Manin
19:00 _ Partenza verso Padova e Verona

Menù Pranzo

Antipasto tipico Friulano
Risotto al radicchio di Treviso e “formadi Frant”
Guanciale al forno con patate arrosto
acqua naturale e frizzante
vino della casa bianco e rosso
caffè

All’ombra di un bicchiere di vino

Mercoledì 30 aprile 2014, i vini dello Jura, Baone, Colli Euganei. Domenica 4 maggio 2014 Ombra delle Mura, Bassano del Grappa. La domanda che può sorgere spontanea è:  cosa accomuna questi due eventi? La risposta rapida e secca è racchiusa in poche parole: il vino, quello dei contadini. Come molti di noi sanno non sono solamente i contadini a produrre direttamente il proprio vino, ma anche grandi holding finanziarie, gruppi industriali farmaceutici, grandi catene distributive e molte altre realtà economiche che apparentemente poco hanno a che vedere con l’agricoltura e i suoi valori. La mia comunque non vuole essere un’analisi economica o una critica sociale, voglio solo mettere in risalto il lavoro di tutti i piccoli produttori indipendenti che con fatica ogni anno strappano al proprio sudore ed al loro non facile rapporto con la natura i prodotti che arrivano nei nostri calici. Fortunatamente nei miei frequenti “wine tours” (consentitemi l’omaggio agli amici d’oltremanica), il riscontro di un ritorno ad una maggiore naturalità del nettare di bacco è sempre maggiore. Quando parlo di naturalità, parlo di quei vini che, quando approccio la degustazione, suscitano in me emozioni. Mi rendo conto che dietro a quei calici che mi affascinano c’è un lavoro comune che ha come obbiettivo quello di portare dentro alla bottiglia l’espressione di un territorio, la sua identità che è fatta delle caratteristiche geologiche e climatiche ma non solo, è anche espressione di un modo di vivere e gestire la natura di un territorio. “Il vino è espressione delle forze della natura” asseriva un anziano e lucido degustatore incontrato a Bassano del Grappa,  io aggiungerei che tutto questo avviene sotto il controllo dell’uomo, quell’uomo che ha l’onestà di crescere e curare il vino come un figlio. I vini dello Jura, protagonisti di una affascinante degustazione con amici vignaioli dei Colli Euganei, sono bianchi dalle grandi potenzialità di invecchiamento, peculiarità che si conferma nei Vin Jaune. Ma la Cote du Jura è anche terra di vini che esprimono carattere, personalità e piacevolezza sin dalla gioventù, grazie alla loro beva fresca e sapida. I vitigni utilizzati per la loro produzione sono il Savagnin (vitigno autoctono locale) e lo Chardonnay, provenienti da vigneti che a volte arrivano e superano i cinquant’anni d’età. Dall’altra parte, All’Ombra delle Mura, ho trovato i profondi e sferzanti rossi dei Colli Euganei di Marco Buratti (Farnea) e Alfonso Soranzo (Monteforche), la potenza delle Colline Tortonesi, ovvero la barbera di Walter Massa (Vigneti Massa), lo scatto del tocai rosso dei Colli Berici di Alessandro Pialli. Doverosa citazione per i classici veneti ovvero il Prosecco nella centrata interpretazione di Casa Coste Piane, il Raboso frizzante Pro Fondo di Casa Roma e l’elegante Valpolicella di Marinella Camerani (Corte Sant’Alda). Ma il vino che in questi giorni mi ha maggiormente impressionato è un bianco prodotto da Vigneti Massa di Monleale: Timorasso Derthona Costa del Vento, annata 2008, nervo ed eleganza, trama consistente unita ad una beva scorrevole, tutto in perfetto equilibrio. Il mio desiderio è e sarà sempre quello di portarvi, attraverso i miei tours, a conoscere i luoghi e le persone che fanno del vino e del cibo le ragioni della propria ed altrui vita. MB http://www.ombradellemura.it http://concadoro.org

Esperienze divine, VINITALY 2014: storia di un tour

Dieci giorni, il tempo trascorso dall’ultima degustazione al Vinitaly 2014. Quest’anno, la mia ricerca l’ho dedicata al mio nuovo progetto di turismo enogastronomico Mauro , Venice and wine, partendo dal “vino naturale ” di Vini Veri e Vinnatur , due associazioni che organizzano due diversi eventi negli stessi giorni del Vinitaly. Del mio tour a Cerea, per la manifestazione di Vini Veri, ho appuntato nel taccuino quattro esperienze di grande intensità. Il barolo Otin Fiorin 2009 di Cappellano, eleganza, nitidezza e certezza di un futuro radioso; I vini di Roussillon di France Crispeels, Vignoble Réveille, sapidi, agili e carnosi: il loro segreto? Carignan, grenache e macabeau, uve provenienti da piante che hanno dai 36 ai 114 anni di età; I formaggi di Gregorio Rotolo che a Scanno produce dei piccoli monumenti al gusto con il latte di pecora; la conferenza di domenica 6 aprile con Sylvia Perez-Vitoria (economista, sociologa e documentarista studiosa della civiltà contadina) Emmanuel Giboulot (Viticoltore in Borgogna che si rifiuta di applicare ai suoi vigneti trattamenti chimici imposti dalle istituzione agricole) Nicolas Joly (Viticoltore in Loira dedito all’agricoltura biodinamica) Gianpiero Bea (viticoltore in Montefalco, co-fondatore dell’associazione Vini Veri): si possono condividere o meno le idee di questa donna e questi uomini, ma i dati che ci comunicano sull’agricoltura e sull’impatto che essa ha sulla nostra terra e sulle nostre vite non possono lasciarci indifferenti.
Gli inputs per il mio lavoro di pianificazione e gestione di itinerari enogastronomici e culturali non sono mai abbastanza, perché le esigenze di ciascuno di noi quando ci approcciamo al mondo del cibo e del vino sono sempre le più diverse.
Ecco perché la mia ricerca ha rimbalzato dal mondo dell’agricoltura cosiddetta “naturale e biodinamica” a quello della viticoltura convenzionale che ha la sua vetrina nel Vinitaly. E proprio a Verona a Vinitaly 2014 nel mio secondo giorno di ricerca ho avuto l’opportunità di esplorare l’Oltrepò Pavese ed i suoi vini con uno dei miei maestri: Remo Pantano, un competente ed appassionato enologo . Ho scoperto il grande valore della Bonarda, uno dei miei vini ideali per la tavola di tutti giorni e per le merende primaverili a base di pane, salami e formaggi. Lo stesso giorno mi sono trasferito a Sarego, nella vicina provincia di Vicenza dove nella splendida cornice di Villa Favorita, l’associazione Vinnatur raggruppa altri produttori di vini naturali che con idee analoghe a quelli dell’associazione Vini Veri, producono vini in un sistema di agricoltura ecosostenibile e rispettoso delle identità territoriali. qui ho avuto modo di riassaggiare le novità degli amici di GruVE (Gruppo Vignaioli Euganei: Alla Costiera, Cà Lustra, Marco Sambin, Monteforche, Vignale di Cecilia) viticoltori dei colli Euganei, che riescono ad offrire bianchi interessanti per le varie cucine stagionali ed emozionanti rossi di struttura; l’altro interessante momento degustativo è stato il percorso dei cru di Barbaresco di Roagna, di Castiglione Falletto: un crescendo emozionante di sensazioni gustative, la conferma del patrimonio custodito nelle Langhe piemontesi.
Il terzo giorno, di ritorno a Vinitaly, nella sezione ViViT (Vigne Vignaioli Terroir) ho avuto il piacere di scoprire alcuni “divini” i tesori nascosti della mia regione, il Veneto. Non si può mai sapere cosa puoi trovare dietro l’angolo.
Il quarto e ultimo giorno mi trovavo ancora a Verona a Vinitaly ed il mio tour si è snodato tra Friuli Veniezia-Giulia e Trentino Alto-Adige. Ho avuto modo di constatare con piacevole sorpresa che l’ospitalità turistica presso questi produttori è in costante evoluzione ed ha raggiunto in certi casi livelli d’eccellenza, specchio di grande passione per il proprio mestiere, amore per la propria terra e degna cornice di vini sempre più eleganti e territoriali. Tra una tappa e l’altra di questo tour nel Nord-Est d’Italia si è rinnovato il piacere di discutere con i produttori dei loro vini, del cibo che ci metterei accanto, di nuovi tours, nuovi luoghi da esplorare, per realizzare ancora una volta che è un grande privilegio poter fare questo bellissimo lavoro.

I giorni del vino

Domenica, 6 aprile 2014

Dal 5 al 9 aprile il mondo del vino si riunisce in Veneto. Produttori, enologi, buyers, giornalisti, bloggers, ristoratori, sommelier, appassionati giungono da ogni angolo del mondo per Vinitaly 2014, Vinnatur e Vini Veri. Hanno aperto le danze ieri, sabato 5 aprile le due manifestazioni legate al mondo del vino naturale: Vinnatur e Vini Veri appunto. Oggi con i riti celebrativi che si convengono ad un grande evento internazionale ha inaugurato a Verona, Vinitaly 2014. Incontri, dibattiti, degustazioni ma soprattutto milioni di calici impugnati, osservati, annusati e degustati in soli cinque giorni. Sfogliando i miei album fotografici ho spolverato questa foto scattata in una cantina dei Colli Euganei, Vignalta di Aquà Petrarca. La bottiglia impugnata dalla mano sapiente di Michele Montecchio, cantiniere ed uomo simbolo dell’azienda, è Cabernet 1990 un mito per gli appassionati di vino della mia generazione. Lucio Gomiero e Franco Zanovello conquistarono con questo vino, il primo grande riconoscimento per un territorio ancora inconsapevole delle proprie potenzialità. Oggi i Colli Euganei sono una terra di vino tra le più interessanti del Nord Italia, in queste colline, antichi casali, cascine e ville sono stati trasformati in cantine, i pendii ricoperti di vigneti. I Colli Euganei si confermano un luogo ideale per wine tours, e gite enogastronomiche.

Emozioni in bianco

Venerdì, 4 aprile 2014

Due differenti vini, due diversi terroir, due diversi vitigni. Il vino di questi due produttori ha un’importante e profonda idea di base comune: il rispetto per la terra e per la vite che in essa affonda le sue radici. La dove, le colline friulane da una parte e abruzzesi dall’altra, sono proprio sotto alle montagne e nell’altro versante, oltre l’orizzonte si percepisce la presenza del Mare Adriatico. Due wine experience che sono paradigma del turismo enogastronomico, dove la degustazione è un atto culturale.